KIEV - Una ragazza si è dovuta calata nelle fogne di Kiev per salvare un cane randagio ignorato dai soccorsi comunali. È accaduto in Ucraina dove la piaga del randagismo è nota soprattutto dopo la strage di cani e gatti con cui sono state ripulite le strade prima dei recenti Europei di calcio.
A una giovane animalista di nome Elena Trofimenko è stato segnalato che un cane era caduto da un paio di giorni in un tombino aperto, poco lontano da casa sua, e che nessuno aveva ancora fatto nulla per rirarlo fuori. Elena si è recata a vedere di che si trattava e, illuminando il fondo, ha riconosciuto un cucciolone di circa otto mesi che vagava da giorni nelle vicinanze della fermata d'autobus vicino casa sua battendo la coda a tutti i passanti. Una scena che, da quelle parti, è tristemente abituale.
La ragazza ha subito chiamato i vigili del fuoco. Ma, da quelle parti, le emergenze sono talmente tante che hanno declinato la chiamata. A Elena non è rimasto altro che scendere coraggiosamente nel tombino per quasi quattro metri.
Una volta sul fondo, zeppo di detriti e liquami maleodoranti, si è resa conto che il cane era ferito e circondato da ratti che, miracolosamente, non erano ancora riusciti a morderlo. Stando attenta a non farsi mordere lei stessa (dai roditori e dal cane, che spaventato e ferito non voleva essere avvicinato), Elena è riuscita a legare il cucciolone a una corda assicurata in superficie e, una volta risalita, a tirarlo su. «Che modo di trascorrere un venerdì sera!», ha dichiarato Elena che ora ha preso in affido il cane, ma è convinta che abbia dei padroni, che spera di ritrovare. (Debora Attanasio leggo.it)
A una giovane animalista di nome Elena Trofimenko è stato segnalato che un cane era caduto da un paio di giorni in un tombino aperto, poco lontano da casa sua, e che nessuno aveva ancora fatto nulla per rirarlo fuori. Elena si è recata a vedere di che si trattava e, illuminando il fondo, ha riconosciuto un cucciolone di circa otto mesi che vagava da giorni nelle vicinanze della fermata d'autobus vicino casa sua battendo la coda a tutti i passanti. Una scena che, da quelle parti, è tristemente abituale.
La ragazza ha subito chiamato i vigili del fuoco. Ma, da quelle parti, le emergenze sono talmente tante che hanno declinato la chiamata. A Elena non è rimasto altro che scendere coraggiosamente nel tombino per quasi quattro metri.
Una volta sul fondo, zeppo di detriti e liquami maleodoranti, si è resa conto che il cane era ferito e circondato da ratti che, miracolosamente, non erano ancora riusciti a morderlo. Stando attenta a non farsi mordere lei stessa (dai roditori e dal cane, che spaventato e ferito non voleva essere avvicinato), Elena è riuscita a legare il cucciolone a una corda assicurata in superficie e, una volta risalita, a tirarlo su. «Che modo di trascorrere un venerdì sera!», ha dichiarato Elena che ora ha preso in affido il cane, ma è convinta che abbia dei padroni, che spera di ritrovare. (Debora Attanasio leggo.it)