lunedì 16 aprile 2012

Vini in... poesia (clicca qui per leggere)



Un giorno di marzemino, al primo chiaretto dell'alba, camminavo nella champagne dell'oltrepò pavese, in mezzo al nebbiolo.

Il tempo era un inferno, il cielo verdicchio tendente al grignolino.


Mi riparai sotto un pinot e lì incontrai una soave donna fugata che aveva un vestito molto rosé.


Non essendo recioto, tutto spumante le diedi un dolcetto bacio sul bianco collio e senza sfurzat le tocai la barbera della bonarda.


Subito il mio merlot, che non è ancora passito, venne durello che era un cannonau, ma lei non volle che andassi oltre.


Deluso e rosso di borgogna le dissi: 
"Chardonnay moi, Madame".

E con l'amarone in bocca e un groppello in gola mi arrangiai da solo.
E sauvignon de brut.

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